Mazzi di carte italiane: quali i più diffusi?

I mazzi di carte sono stati un passatempo popolare in tutto il mondo per secoli, offrendo un’ampia varietà di giochi e divertimenti per giocatori di tutte le età. La loro nascita è incerta, ma i mazzi di carte di tutto il mondo hanno una radice comune: gli antichissimi Tarocchi. In questa guida, esploreremo alcuni dei mazzi di carte più diffusi in Italia e i giochi che li rendono famosi.
Fra tutti i tipi di carte, possiamo però distinguere le carte napoletane, uniche nel loro genere e le carte a seme francese, di cui elencheremo qui sotto le varianti regionali italiane.
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Mazzi di carte piemontesi, lombarde o “milanesi” e genovesi
Queste carte che caratterizzano il Nord Italia, hanno tradizioni antiche e si sviluppano a partire dalle carte a semi francesi. Le figure sono ritratte con uno stile ricercato e ricco di dettagli e i semi di riferimento sono gli stessi che quelli delle carte francesi.
Il mazzo piemontese si compone di 40 carte, ovvero i classici quattro semi(picche, cuori, quadri e fiori)da dieci carte ciascuno. Sono due le principali caratteristiche distintive delle carte piemontesi; la prima è la ghirlanda ellittica che circonda gli assi, la seconda è la rappresentazione delle figure: il re, la donna e il fante si presentano specchiati in orizzontale, come nei mazzi di carte di tradizione franco-belga e nei tarocchi piemontesi.
Nelle carte genovesi, invece, le figure sono speculari in trasversale, anziché in orizzontale.In particolare, il fante regge un’alabarda nella mano sinistra; il re – facilmente riconoscibile per la corona che ne cinge il capo –regge uno scettro, leggermente diverso a seconda del seme. La donna, invece, ha in mano un fiore.Curiosità: esistono diversi formati, fra cui quello standard di 50×83 mm è il più compatto e quindi il più usato tra le carte da gioco regionali italiane.
Queste carte vengono utilizzate per i giochi più amati di sempre come la Scopa e la Briscola, di cui si è parlato anche sul casino live di Betway, dove è stata stilata una mini classifica dei giochi più apprezzati in Italia, consultabile qui. Vengono poi usate anche per giochi tradizionali come la “Cirulla”, Il “Trucco” dell’Alta Langa (gioco di origini spagnole) e per i giochi lombardi e bergamaschi.
I tarocchi piemontesi
Questi tarocchi, che, come abbiamo detto,, sono le forme più antiche di carte da gioco, derivano dalla cartomanzia, probabilmente imitando i tarocchi bolognesi, ancora più antichi, risalenti al XVII.
La loro diffusione è stata capillare e ad oggi, nonostante le origini e la storia un pochino incerti, si può affermare che queste carte vengono usate sia per il gioco, sia più tardi nella cartomanzia occidentale a partire dal 1800. Sono composti da 21 Arcani maggiori e 56 arcani minori, i quali hanno dato vita poi ai mazzi di carte da “Scopa”, per esempio, come oggi li conosciamo.
Le raffigurazioni sono sempre le stesse, ma variano da regione a regione con piccole differenze. I tarocchi piemontesi derivano da quelli marsigliesi oggi sicuramente più popolari per la cartomanzia.
Tarocchi piemontesi sono usati per fare numerosi giochi simili al Tressette o al Burraco, tipologie molto diffuse in questa regione.
Le Carte napoletane
Il mazzo di carte napoletane è conosciuto come “carte da scopa” ed è ampiamente utilizzato in Italia per giocare a giochi come la Scopa e la Briscola. Composto da 40 carte, il mazzo da Scopa presenta solo tre semi – coppe, denari e bastoni – e le carte sono numerate da 1 a 7 e da fante a re. La versione completa, per altri tipi di giochi, prevede anche il seme di “Spade” che storicamente, insieme a bastoni, danari e coppe, rappresentano i 4 elementi della Terra (Fuoco, Aria, Terra e Acqua) proprio per sottolineare quanto la storia dei tarocchi, intesi come archetipi umani e la storia delle carte da gioco sia intrecciata.