Risparmio: polizze vita e trend 2020

polize vita trend 2020

Dopo aver chiuso un 2019 sotto il segno positivo, i trend 2020 del mercato del risparmio fanno ben sperare per gli investitori che, in tempi di incertezza, sono tornati a rivalutare il ramo delle polizze vita.

Nelle scorse settimane, un articolo de La Stampa ha rilasciato numeri e statistiche sui rendimenti dei prodotti vita: il ritorno, superiore al 3%, fa ben sperare per il nuovo anno appena iniziato.

Se da un lato la prospettiva sulle polizze assicurative vita per il 2020 risulterà in linea con i risultati degli ultimi anni, dall’altro il portafoglio dei risparmiatori non sempre premia questi prodotti, rivalutati solo negli ultimi anni. A basso livello di rischio, le assicurazioni vita uniscono due fattori, investimento e protezione.

Assicurazioni vita: la raccolta

La raccolta 2018 ha toccato circa i 90 miliardi: dopo un 2019 in crescita, il 2020 segue il trend e per i primi 6 mesi gli occhi sono puntati sulle performance: tra i top prodotti le “unit linked”, polizze vita di ramo III, che consentono investimenti in fondi comuni. Il 65% del mercato Italia è costituito da polizze di ramo I

Buoni risultati anche da parte delle tradizionali delle polizze di ramo I, che rappresentare circa il 65% del mercato.

Un trend in sostanziale crescita è quello delle polizze vita online: i risparmiatori si affidano sempre più al confronto delle migliori assicurazioni vita tramite comparatori e guide online dedicate al settore delle polizze.

I profili dei risparmiatori

Ma quali sono i profili dei risparmiatori italiani?

Da un’indagine SWG per CNP Partners emergono i 4 profili dei risparmiatori italiani:

  • parsimoniosi
  • audaci
  • edonisti
  • prudenti

Quali sono i prodotti vita più richiesti da questi 4 profili?

Lo studio ha individuato nei parsimoniosi un target di consumatori caratterizzati da una condizione economica incerta, generalmente impensierito dalla prospettiva del proprio futuro e dei propri familiari. Sono consumatori attenti ai risparmi e al planning finanziario: non sono nella condizione di poter accedere a investimenti ad alto rischio perché non possono permettersi di perdite improvvise e importanti di denaro, preferendo una pianificazione anticipata e più cauta, evitando rischi. La sottoscrizione di una polizza vita (26%), conto corrente (88%), immobili (34%) , fondo pensione (24%) e buoni postali (23%) rappresentano le forme di investimento ideali e preferite da questo profilo.

Il secondo target è stato definito degli edonisti: un profilo di risparmiatori che non pianificano nel dettaglio gli investimenti o la propria gestione finanziaria. Dall’analisi emerge una tipologia di utenza poco attenta ai risparmi più orientata alla sottoscrizione di polizze assicurative perché considerate più economiche e perché gli vengono proposte.

In genere l’investimento medio arriva fino  300 eur per soluzioni assicurative: il supporto di consulenti finanziari e professionisti viene richiesto solo da parte di 2 investitori su 10.

Tra le polizze sottoscritte da questo target sono richieste le assicurazioni vita nel 34% dei casi mentre i canali di sottoscrizione sono:

  • compagnie di assicurazione (48%)
  • istituti di credito e banche (41%)
  • consulenti finanziari (11%).

La terza fascia di consumatori individuata nell’indagine è rappresentata dai risparmiatori prudenti, che generalmente possiedono un portafoglio finanziario costituito da prodotti orientati a preservare il capitale, soluzioni dedicate alla tutela della vecchiaia, all’istruzione dei familiari e per progetti dei figli.

Nel 52% dei casi, questo profilo tende a scegliere una assicurazione vita e il 47% è supportato da un consulente finanziario.

I risparmiatori audaci, caratterizzati da una condizione economica serena e soddisfacente con una positiva visione di ulteriore miglioramento, nel 45% dei casi orienta la propria scelta per una polizza casa. I canali di sottoscrizione avvengono tramite una compagnia (44%), una banca (41%) e un consulente (16%). Questo profilo di risparmiatori nel 39% dei casi si appoggia alla consulenza finanziaria per le proprie scelte di investimento.