Scoprire potenziali inquilini disonesti prima di affittare

codice fiscale inverso

Gli affitti degli immobili sono sempre una parte delicata della nostra vita. Pensiamo che un secondo appartamento possa essere un’opportunità, una possibilità di vedere un investimento trasformarsi in una rendita fissa. Purtroppo, però, spesso i conti vengono fatti senza l’oste. Affittuari insolventi sono all’ordine del giorno, e quando si decide di sfrattare il proprio inquilino spesso le cause durano anni. Come prevenire, dunque, questo potenziale problema?

Il primo controllo che va assolutamente svolto durante la trattativa di affitto di un immobile ad uso abitativo (ma ovviamente le medesime considerazioni valgono anche nel caso di affitto di immobili ad uso diverso come ad esempio, negozi, depositi, garage etc.) è quello del controllo della validità dei documenti dell’inquilino. Spesso, infatti, uno dei principali problemi degli affittuari è quello di cedere temporalmente l’uso di una casa a persone che non si conoscono adeguatamente. In questi frangenti, un controllo preliminare degli identificativi è sempre utile.

In prima istanza, è possibile accedere ad un vasto numero di servizi online che, purtroppo, sono a pagamento attraverso i quali è possibile effettuare verifiche molto precise. In aggiunta a questi ve ne sono alcuni assolutamente gratuiti. Un ottimo riscontro può essere dato dal calcolo del codice fiscale e dal codice fiscale inverso.

Il codice fiscale inverso potrebbe sventare delle truffe: ecco come fare

L’identificativo alfanumerico per eccellenza (cioè il codice fiscale) nel Bel Paese è uno strumento che va in aiuto per tutti i padroni di casa, poiché è proprio quello che permette di scoprire eventuali truffe più facilmente.

Calcolare il codice fiscale inverso è davvero semplice. Una volta ricevuto il codice fiscale del nostro potenziale inquilino dovremo decodificarlo e, cioè, estrarre dallo stesso tutti i dati anagrafici dell’inquilino.

Dopo aver recuperato i dati anagrafici li dovremo confrontare con il documento di riconoscimento (Carta di Identità o Patente di Guida) che ci ha fornito l’inquilino stesso per vedere se ci sono delle incongruenze. Se, per esempio, dovessimo scoprire che il luogo di nascita o la data di nascita non coincidono allora è ovvio che siamo in presenza di un truffatore che sicuramente ci creerà problemi e, quindi, sarà utile troncare la trattativa e mettersi alla ricerca di un nuovo potenziale inquilino.

La decodifica può essere fatta anche a mente. Ricorda che le prime tre lettere del codice devono corrispondere alle prime consonanti del cognome. Stessa regola viene seguita dal nome. In caso questi caratteri non siano sufficienti (capita per cognomi come Dini, Gori, Muri etc.) viene chiamata in causa la prima vocale.

Una volta sciolto il nodo intorno alla corretta identificazione del nome e cognome, il tutto scorre abbastanza semplicemente. Di seguito, infatti, in appena due cifre viene condensato l’intero anno di nascita, in una lettera viene racchiuso il mese. Il giorno del compleanno, invece, racconta anche il sesso del possessore del codice fiscale. Bisogna prestare particolare attenzione a questo dettaglio, poiché è qui che la maggior parte dei malfattori si tradisce. Le donne, infatti, devono necessariamente riportare nel proprio codice fiscale la cifra relativa alla propria data di nascita più quaranta. Ad esempio, una donna nata il 30 gennaio riporterà il 70 nel suo identificativo.
Spesso, infatti, questo particolare viene dimenticato. Quindi, vi va prestata particolare attenzione.

Infine, il codice catastale, che indica il comune di nascita. Qui, è davvero semplice andare su Google e cercare il relativo codice, composto da una lettera e tre numeri.


Nel caso non vogliate svolgere tutta questa serie di calcoli a mente, vi sono un vasto numero di portali in grado di effettuare un calcolo inverso del codice fiscale, in modo tale da evitare di incappare in qualche truffa. Ne trovi uno a questo indirizzo https://www.codicefiscaleinverso.com/

Verifica l’affidabilità del tuo inquilino grazie ai portali online: è facile e veloce

1. Verifica della situazione lavorativa. Oltre alla verifica dei documenti, internet è il migliore amico dei locatori anche per una variegata moltitudine di specifici servizi. Ad esempio, alcuni siti sono in grado di verificare la storia lavorativa dei potenziali inquilini e la solidità dei loro contratti di lavoro.

Capita infatti, frequentemente, che i potenziali inquilini mentano sullo stato del proprio contratto di lavoro al fine di non incappare in fideiussioni bancarie o in un numero troppo alto di caparre da versare o, peggio ancora, per evitare di essere perseguiti legalmente in caso di mancato pagamento dei canoni.

Un conto è se si ha un contratto a tempo indeterminato e si chiede di versare tre mensilità di anticipo, un altro è se questa richiesta viene avanzata da un dipendente a chiamata o a progetto che magari riuscirà a pagare una sola caparra. La stabilità economica in questo periodo storico di crisi è fondamentale per i locatori e garantirsi un inquilino con la possibilità di saldare ogni affitto è fondamentale.

Proprio per verificare questi requisiti sono spuntati come funghi, sul web, siti internet e agenzie in grado di verificare il livello di affidabilità del proprio inquilino. Uno strumento affidabile e sicuro, che permette all’affittuario di dormire sogni tranquilli. Questo sistema può essere applicato sia per gli affitti annuali, sia per quelli estivi. In questo modo si può prevenire qualsiasi imprevisto o disdetta dell’ultimo momento, che per gli imprenditori delle vacanze hanno spesso rappresentato una perdita non indifferente.

Queste agenzie sono in grado di inviarti un report dettagliato dove è possibile conoscere l’occupazione dell’inquilino, se lavora nel settore pubblico o privato, chi è il datore di lavoro e, finanche, l’importo lordo della retribuzione.

2. Verifica della situazione patrimoniale e finanziaria. In questo caso è possibile conoscere, prima di procedere con la locazione, la situazione patrimoniale e finanziaria della persona. Ad esempio è possibile sapere se l’inquilino ha intestate delle proprietà immobiliari (terreni e fabbricati) e se ha in essere conti correnti e con quali istituti di credito.

3. Servizi di affitto garantito. Da ultimo, per evitare truffe si possono stipulare precisi accordi con alcuni soggetti come, ad esempio, la Confedilizia che permettono al proprietario di riscuotere gli affitti non incassati mediante una fidejussione pagata dall’inquilino. In questo caso il padrone di casa sarà sollevato da ogni rischio ed avrà la certezza di incassare regolarmente gli affitti.

Affitti in nero? No, grazie: massimo rischio, minima resa

Gli strumenti per difendersi dagli inquilini fraudolenti, dunque, non mancano. Ovviamente, per poter ricorrere ad ogni tutela possibile è necessario che le operazioni svolte siano tutte in regola. Sempre più diffuso è il fenomeno degli affitti in nero: contratti non registrati che contribuiscono a creare un rapporto per nulla limpido e dai confini decisamente malleabili. Questa tipologia di contratto non scritta, dunque, è fortemente sconsigliata, sia per i vincoli legali ad essa legati, sia per l’alto grado di rischio che si corre verso le sanzioni che potrebbero essere applicate dall’Agenzia delle Entrate.

Anche per gli affitti estivi è consigliato stilare un breve contratto (normalmente inferiore ai trenta giorni), magari meno restrittivo, ma comunque con validità legale.

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